Quanto in basso possono scendere le specifiche tecniche necessarie a effettuare il boot di Windows 10? Stando a un utente di Twitter, l’ultimo OS Microsoft (e in particolare la release Windows 10 1909) può funzionare, almeno nelle sue basi, con appena 192 megabyte di RAM. Ma occorre molta, molta pazienza anche solo per completare il boot.
I requisiti hardware minimi per l’installazione della versione a 32-bit di Windows 10 includono l’uso di una CPU x86 a 1GHz e almeno 1 gigabyte di RAM (2GB per la versione a 64-bit), ma è noto che l’OS può funzionare anche con 512MB di RAM (quindi la metà dei requisiti minimi) o persino con 448MB di RAM.
Per il suo esperimento, 0xN0ri ha approntato una virtual machine con VirtualBox su un PC (Arch) Linux, riducendo gradualmente la RAM disponibile e verificando gli effetti su Windows 10. Risultato: fino a 192MB l’OS arriva a caricare il desktop e ad eseguire qualche applicazione di base come Esplora File, Gestione Attività e Prompt dei comandi, mentre scendendo ancora il sistema non riesce a caricarsi.
Ovviamente, trattandosi di un esperimento piuttosto fine a se stesso, l’uso di Windows 10 con requisiti di RAM “fisici” così limitati (o comunque inferiori alle specifiche tecniche minime fornite da Microsoft) è tutto fuorché consigliato se non si vuole attendere parecchi minuti anche solo per caricare il desktop.