Da quando ha deciso di licenziare buona parte dei betatester interni per trasferire le responsabilità della QA ai tester amatoriali del programma Insider, Microsoft ha trasformato Windows 10 nella piattaforma informatica più instabile di sempre. Un nuovo, inquietante caso lo conferma: ora basta lanciare il comando Chkdsk per danneggiare i dischi fissi collegati al sistema.
L’ennesimo, imbarazzante bug di Windows 10 riguarda la release 20H2, e sembra coinvolgere i sistemi che hanno installato gli aggiornamenti compresi nel Patch Tuesday di dicembre 2020 (KB4592438). Se si lancia il comando “Chkdsk c: /f” dopo l’update, c’è la possibilità che il disco C diventi inutilizzabile e inaccessibile invece di essere “riparato” come da copione.
Il comando Chkdsk (ufficialmente Check Disk o Utilità Controllo Disco in italiano) è da sempre una delle utility essenziali di Windows, un tool per il controllo basilare dei dischi e la risoluzione di eventuali problemi sui volumi di archiviazione. Con l’avvento di Windows 10, degli “Insider” e della politica dell’OS-come-servizio, anche una cosa così banale e fondamentale non può più essere data per scontata.
I contorni precisi del problema con KB4592438 sono ancora tutti da definire, il numero di casi di dischi rovinati dal codice disastrato di Microsoft non è noto ma il bug sembra essere replicabile anche nelle virtual machine aggiornate a Windows 10 20H2. Ora più che mai, il nostro consiglio è sempre lo stesso: disabilitate Windows Update in maniera permanente, non installate mai gli aggiornamenti al day-one e fate il backup prima di ogni update. Siete stati avvisati.