Ennesima polemica sulle tendenze spionistiche dell’OS-come-servizio, con gli utenti in arme contro l’attività delle app condivisa con i server remoti di Microsoft. E’ solo un equivoco, rispondono però da Redmond.
Il rapporto tra Windows 10 e il diritto alla riservatezza non è mai stato dei migliori, a voler essere eufemistici, e ora una nuova denuncia da parte degli utenti riattizza una polemica finita un po’ in secondo piano rispetto al disastro della distribuzione di Windows 10 1809. Windows 10, sostengono gli utenti, continua a “spiare” l’attività sul PC anche quando non dovrebbe farlo secondo le impostazioni dell’utente.
Quella che sembra l’ennesima violazione della privacy subita dagli utenti di Windows 10 emerge su Reddit, dove si parla di una Cronologia Attività – funzionalità presente sulla Dashboard per la privacy Web dell’account Microsoft – che continua a registrare l’attività del PC, e in particolare le app avviate dall’utente, anche quando le impostazioni sulla telemetria di Windows 10 sono state impostate al livello base.
La telemetria di Windows 10 continua a carpire informazioni sulle attività minime del PC, denuncia l’utente di Reddit, tra l’altro non limitandosi all’utilizzo delle app UWP. Una flagrante violazione della stessa politica sulla privacy codificata da Microsoft, insomma, secondo la quale le impostazioni di telemetria di base non includono l’attività dell’utente o le applicazioni eseguite sul sistema.
Per evitare problemi e, forse, una bella class action contro Windows 10, Microsoft è intervenuta direttamente sulla faccenda parlando di un equivoco su due funzionalità distinte: la Cronologia Attività di Windows 10 e quella della Dashboard non sono la stessa cosa, sostiene Redmond, il termine usato è identico ma l’attività sull’OS è solo un subset dei dati visualizzati sulla dashboard Web. Il prossimo, prevedibile update dovrebbe correggere questo fraintendimento, dice ancora Microsoft.