Come dimostra il caso italiano, uno degli antidoti più popolari al disagio di dover rimanere in casa per evitare di contrarre l’infezione da COVID-19 è quello videoludico. Milioni di utenti si sono rivolti al gaming per passare le lunghe ore di quarantena domestica più o meno obbligatoria, e su PC il grosso dell’utenza si è ritrovata sui server di Steam a chattare, giocare e non solo.
La pandemia globale provocata dal virus SARS-CoV-2 ha fatto chiudere i battenti a importanti show dal vivo ma ha a quanto pare aperto le porte alle connessioni su Steam: durante il weekend, la piattaforma di digital delivery di Valve ha raggiunto e superato i 20 milioni di utenti attivi in contemporanea, traguardo che rappresenta un nuovo record per il servizio.
Il nuovo record supera abbondantemente quello dello scorso febbraio, quando su Steam si erano dati appuntamento quasi 19 milioni di utenti; non tutti, ora come allora, erano connessi alla piattaforma solo per giocare: le sessioni in-game individuali non hanno superato i 6,2 milioni, con 1 milione di utenti in meno rispetto al record di 7,2 milioni fatto registrare all’inizio di gennaio 2018.
L’influsso di giocatori costretti in casa ha fatto bene non solo al client di Steam ma anche ai giochi multiplayer più popolari in vendita sulla piattaforma, con titoli del calibro di Counter-Strike: GO, DOTA 2 e l’onnipresente PUBG che hanno fatto registrare rispettivamente oltre 1 milione, 700.000 e 500.000 utenti in contemporanea.