Spotify: in arrivo l’abbonamento Super-Premium?
Spotify e Universal Music Group (UMG) hanno siglato un nuovo accordo pluriennale che potrebbe portare alla nascita di un livello di abbonamento “Super-Premium“. Questo nuovo piano rientrerebbe nella strategia di Universal denominata “Streaming 2.0“, volta a innovare il panorama dello streaming musicale attraverso nuove opportunità di monetizzazione.
La visione di Universal per lo “Streaming 2.0” si basa sull’introduzione di vantaggi esclusivi per i fan più devoti disposti a pagare un prezzo maggiore per un’esperienza personalizzata e arricchita. Tra i possibili benefici del livello “Super-Premium” potrebbero figurare:
- Accesso anticipato a nuove uscite musicali.
- Edizioni deluxe di album e singoli.
- Audio ad alta risoluzione, per un’esperienza d’ascolto di qualità superiore.
- Inviti a eventi esclusivi, come sessioni di ascolto e Q&A con gli artisti.
Secondo il CEO di Universal Music Group, Sir Lucian Grainge, lo Streaming 2.0 rappresenta la “prossima fase evolutiva degli abbonamenti musicali”.
Il fondatore e CEO di Spotify, Daniel Ek, ha sottolineato che questa partnership mira a rendere gli abbonamenti musicali più attraenti per un pubblico globale, affermando:
“Spotify ha sempre cercato di favorire la crescita dell’industria musicale. Questa partnership garantisce che l’innovazione rimanga al centro, offrendo agli artisti maggiori opportunità e agli utenti nuove esperienze.”
L’accordo tra Spotify e Universal potrebbe aprire la strada a un livello di abbonamento più costoso rispetto al piano Premium attuale (che costa 10,99 euro al mese). Il nuovo livello “Super-Premium” offrirebbe esperienze uniche ai cosiddetti “superfan”, oltre a garantire maggiori royalty per gli artisti e gli autori musicali.
I dettagli sull’implementazione di questo nuovo livello non sono stati ancora rivelati, e non è chiaro se e quando Spotify adotterà il modello di Streaming 2.0 proposto da Universal.
Se introdotto, l’abbonamento Super-Premium potrebbe trasformare il modo in cui gli utenti interagiscono con la musica e gli artisti. Restano da vedere i costi e la reazione degli utenti, ma il futuro dello streaming musicale potrebbe essere più vicino a una formula “su misura”.