L’UE potrebbe imporre la dogana su Temu, Shein e Aliexpress
L’Unione Europea sta progettando di introdurre dazi doganali sui beni a basso costo acquistati da rivenditori online cinesi, come Temu, Shein e AliExpress. Questa iniziativa è stata riportata dal Financial Times, citando tre fonti informate sulla questione.
Il rapporto prevede che entro la fine del mese la Commissione Europea proporrà l’eliminazione della soglia attuale di 150 euro (161 dollari), sotto la quale gli acquisti sono esenti da dazi doganali.
Attualmente, secondo le normative UE, i pacchi provenienti da paesi extra-UE e acquistati su siti come Temu, Shein e AliExpress non sono soggetti a dazi se il loro valore è inferiore a 150 euro. Tuttavia, nel 2023, la Commissione ha registrato l’arrivo di due miliardi di pacchi con un valore dichiarato inferiore a tale soglia, sostenendo che “l’enorme volume di commercio elettronico sta mettendo a dura prova le capacità delle dogane“.
L’abolizione della soglia di 150 euro è stata discussa come parte di un progetto di riforma doganale proposto dalla Commissione nel maggio 2023. Ora, l’UE potrebbe accelerare l’adozione di questa misura per contrastare l’ondata di importazioni a basso costo, secondo quanto riferito dal Financial Times.
Un portavoce di Shein ha dichiarato: “Sosteniamo pienamente gli sforzi dei legislatori per riformare la disposizione de minimis“. Nel frattempo, Alibaba, società madre di AliExpress, non ha risposto immediatamente alle richieste di commento di Reuters, così come Temu e l’Unione Europea.
Negli USA, c’è chi ha già denunciato il fatto che questi marchi sfruttino l’esenzione dai dazi per superare i concorrenti ed eludere i controlli doganali. Grazie a questa pratica, le aziende riescono a offrire prodotti a prezzi estremamente bassi. Infatti vendendo abiti a partire da 8 dollari e smartwatch a 25 dollari, attirano clienti in tutto il mondo.