A partire dal prossimo anno Amazon Publishing apre ufficialmente le sue attività in Europa come editore. il servizio di pubblicazione libri in edizione digitale e cartacea avviato da Amazon negli Stati Uniti sarà quindi disponibile anche in Europa e sarà seguito da Vicky Griffith che ne ha curato il lancio negli Stati Uniti, e che operarà dal Lussemburgo.
La notizia è stata data da Jeffe Belle, Vice Presidente di Amazon Publishing e riportata in rete da alcuni blog.
L’idea è quella di fornire al mercato europeo il maggior numero possibile di titoli in lingua inglese scelti nel novero degli autori che hanno deciso di autopubblicarsi nel Kindle Store e che naturalmente hanno avuto più successo in termini di copie vendute. Sui siti europei di Amazon (Uk, Francia Germania, Spagna e Italia) ci sarà quindi la possibilità di trovare una ricca sezione di titoli in lingua inglese pubblicati da Amazon anche in versione cartacea.
Jeffe Belle ha fornito anche qualche numero sulle vendite relative al mercato USA: ad esempio il libro The Four-Hour-Chef di Tim Ferriss, uscito il 20 Novembre ha già venduto più di 60.000 copie, tra cartaceo e Kindle Store. A luglio di quest’anno AmazonCrossing ha iniziato a tradurre il primo di una serie di libri in lingua inglese per il mercato tedesco e ad oggi 12 titoli di questa collana sono tra i top 100 del Kindle Store in Germania.
Attualmente Amazon Publishing dispone di cinque stamperie a Seattle, e si focalizza sulla stampa di titoli come romanzi e thriller, più una divisione che si occupa di editoria per bambini. In passato molti editori e librerie indipendenti come Barnes & Noble si sono rifiutati di ospitare sui loro scaffali i titoli stampati da Amazon e questo ne ha un po’ limitato la diffusione. Vedremo che presa avrà il servizio sul mercato europeo. Certo è curioso che mentre gran parte degli editori europei e americani sono impegnati alla rincorsa del treno degli ebook e dell’editoria digitale, proprio Amazon decida di mettere il suo marchio sulla carta stampata. Forse è il segnale che questo è il modello giusto per l’editoria del domani.