E’ online la 55esima edizione della classifica TOP500, l’elenco dei 500 supercomputer più potenti attualmente in circolazione e in servizio in varie parti del mondo. Molte le novità, e in particolare il primato della classifica che, per la prima volta in assoluto, spetta a un sistema basato su chip ARM noto come Fugaku.
Sviluppato da Fujitsu per il governo giapponese, costato la bellezza di 1,2 miliardi di dollari e installato presso l’Istituto Riken, nella città di Kobe, Fugaku sfrutta oltre 7 milioni di core ARM per raggiungere una potenza di 415,5 petaFLOPS nel benchmark High Performance Linpack. Con questi valori, il supersistema giapponese è 2,8 più veloce rispetto a Summit, macchina HPC di IBM classificata seconda nei calcoli di TOP500.
Ci sono voluti ben sei anni per realizzare Fugaku, un’installazione che sfrutta il design SoC A64FX di Fujitsu con 48 core per singolo chip. E’ la prima volta che un sistema HPC raggiunge la vetta usando chip ARM, un risultato ottenuto tramite la “forza bruta” dell’enorme numero di core utilizzati che tra l’altro riporta il Giappone in cima alla classifica TOP500 dopo nove anni di retroguardia.
Se i SoC ARM di Fujitsu hanno guadagnato la vetta, le CPU x86 continuano a essere il fulcro (e lo saranno prevedibilmente anche in futuro) delle iniziative HPC attive in giro per il mondo. Dei 500 supersistemi elencato da TOP500, 481 usano l’architettura classica dei chip per computer e 469 sono appannaggio delle CPU Intel.
La nuova edizione della classifica TOP500 segna un balzo significativo anche per quel che concerne il livello di performance aggregato, ora passato a 2,23 exaFLOPS rispetto agli 1,65 exaFLOPS di sei mesi fa. La Cina continua ad avere il maggior numero di macchine HPC (226) e gli USA continuano a declinare (114).
Per quanto riguarda l’utilizzo pratico di Fugaku, infine, il supersistema nipponico sarà pienamente operativo entro l’ano prossimo e servirà alla ricerca sui trattamenti contro il COVID-19, l’impatto dei terremoti e gli tsunami che da sempre piagano l’arcipelago nipponico.