Lo scorso 2 febbraio, GitHub ha catturato un’istantanea dei repository dei progetti open source più significativi presenti sulla piattaforma. L’enorme messe di dati è stata poi convertita su pellicola, quindi trasferita nelle profondità del permafrost artico per essere a disposizione dell’umanità del futuro. Anche a un migliaio di anni di distanza da oggi.
Nata dal cosiddetto GitHub Archive Program, la GitHub Code Vault include la bellezza di 21 terabyte di dati, codice e informazioni, archiviati da Piql (partner di GitHub nell’iniziativa) su 186 rulli di pellicola fotosensibile per l’archiviazione di dati digitali. Per entrare nella “cripta” di GitHub un repository FOSS avrebbe dovuto avere almeno 250 stelle, con almeno una stella e una modifica registrata nel corso dell’ultimo anno. Presenti anche i progetti senza stelle ma aggiornati negli 8 giorni precedenti al 2 febbraio.
Terminato il trasferimento su pellicola, Piql ha organizzato il trasporto del materiale verso l’arcipelago norvegese di Svalbard, nell’Oceano Artico. Infine, l’8 luglio scorso, l’archivio è stato trasferito in una miniera di carbone abbandonata vicino Longyearbyen, e posizionato in una camera sotterranea a centinaia di metri di profondità sotto il permafrost artico.
Come spiegato anche dalla lettera introduttiva allegata al materiale archiviato, il progetto GitHub Code Vault vuole essere un testamento alla missione della corporation volta a preservare il codice open source per le future generazioni. Generazioni che potrebbero essere quelle dei prossimi anni, o anche di mille anni nel futuro. In ogni caso, GitHub spera che il contenuto della sua cripta FOSS possa essere di aiuto all’umanità di domani – e che lo stesso concetto dell’open source serva a tale scopo.
Oltre alla cripta sigillata sotto il permafrost artico, in effetti GitHub ha promosso diverse iniziative votate alla preservazione del codice open source archiviato sui suoi server. Tali progetti includono un backup continuo dei repository sulla Wayback Machine dell’Internet Archive, la catalogazione e il salvataggio dei progetti individuali da parte di Software Heritage Foundation, e persino l’incisione di seimila tra i repository più popolari su cristalli di vetro a base di quarzo (Project Silica). In quest’ultimo caso la “data di scadenza” dei dati non dovrebbe essere un problema per qualche decina di migliaia di anni o giù di lì.