Come promesso ad aprile, da alcuni giorni è disponibile la cancellazione automatica del rumore di fondo, una delle funzionalità più avanzate di Google Meet. Inizialmente è disponibile solo per la versione web del servizio e per gli abbonati alle edizioni Enterprise ed Enterprise for Education della G Suite.
Google Meet: come funziona il denoiser
Durante una videoconferenza si dovrebbe ascoltare solo la voce dei partecipanti. Invece il microfono del computer rileva una varietà di rumori, come quello generato dalle dita sulla tastiera, dal cane che abbaia o dai bambini che urlano in un’altra stanza. Il denoiser di Google Meet ha richiesto quasi tre anni di sviluppo. La principale difficoltà è distinguere la voce dal rumore. Per fare ciò è stata utilizzata l’intelligenza artificiale.
Google ha iniziato a registrare le conversazioni video durante i meeting interni per raccogliere i dati necessari all’addestramento del modello di machine learning. La funzionalità si chiama cancellazione del rumore, ma non tutti i rumori devono essere cancellati, ad esempio un respiro profondo, una risata o un applauso. La tecnologia funziona perfettamente con suoni a determinate frequenze, come quelle generati da un aspirapolvere o uno strumento musicale, ma riconosce correttamente la voce anche se può essere simile al rumore generato da una chitarra.
Il denoiser considera inoltre la “prossimità“, ovvero la distanza e l’ampiezza del rumore. Se viene generato da un oggetto che si trova vicino al microfono, il rumore non è cancellato completamente, ma diventa più ovattato per consentire di comprendere le parole degli utenti.
Tutti i dati sono inviati ai server di Google in forma cifrata, quindi è garantita la massima privacy. L’elaborazione locale è stata scartata in quanto è necessaria un’elevata potenza di calcolo. La funzionalità è attiva per default, ma può essere disattivata nelle impostazioni. A differenza dell’audio normale non è possibile attivare la cancellazione del rumore per gli altri partecipanti, ma solo per se stessi.