Facebook è nato come bacheca personale virtuale: ogni utente può scrivere sulla bacheca dei suoi amici, ossia i contatti che fanno parte della rete sociale di ciascun utente, oppure può pubblicare aggiornamenti sul suo diario personale. La forma con cui questi post sono visualizzati da Facebook è cambiata varie volte nel corso del tempo, fino ad assumere la forma odierna. Aprendo la pagina di ciascun utente si possono visualizzare tutti i contenuti da lui inseriti, commentati o condivisi, in un ordine cronologico inverso chiamato Diario.
Ma in realtà la prima pagina visualizzata quando si accede a Facebook non è il diario personale, bensì la cosiddetta Home, che raccoglie una selezione di post, condivisioni e aggiornamenti provenienti dalla propria rete di amici e dagli altri profili seguiti. Questa descrizione può creare confusione, perché ogni utente ha a disposizione molte opzioni per interagire con la sua cerchia di contatti. Può creare un nuovo contenuto originale, chiamato post, costituito da un semplice testo, da un’immagine, un video, o un collegamento a una pagina esterna. Può anche pubblicare un Video in diretta, ossia trasmettere uno streaming video in tempo reale per testimoniare quello che sta facendo o vedendo, o ancora aggiungere un album fotografico per organizzare le immagini in maniera più strutturata.
Quando si pubblica un nuovo post, si può anche scegliere chi potrà vederlo (tutti i contatti, solo alcune categorie e individui specifici, o addirittura chiunque, anche se non è iscritto a Facebook), aggiungere una localizzazione geografica, uno stato d’animo, e “taggare” altri utenti del social network: questa funzione è stata pensata per aggiungere al post i riferimenti ad altre persone coinvolte (per esempio tutti i partecipanti a una cena tra amici), ma spesso viene utilizzato impropriamente per attirare sul contenuto l’attenzione degli utenti aggiunti. Questo avviene perché, come vedremo, nella Home di ciascun utente non vengono visualizzati sempre tutti gli aggiornamenti provenienti dalla rete dei contatti. Uno dei primi problemi emersi con la crescita di Facebook è stato proprio quello di trovare un sistema per governare l’enorme flusso di aggiornamenti provenienti dalle fonti più varie, senza costringere gli utenti a “togliere l’amicizia” ai profili meno interessanti, ossia eliminarli dalla rete dei propri contatti.
Facebook ha scelto una soluzione ibrida, che affianca approcci diversi, non tutti noti al pubblico. In primo luogo consente ai singoli utenti di specificare da quali utenti non si vogliono ricevere notifiche, e quali invece considerare come prioritari e quindi mettere in evidenza: per nascondere tutti i post di un utente basta fare clic sulla freccia in alto a destra in un post dell’utente incriminato e fare clic su Non seguire più nel menu a discesa. Facebook sta testando negli Stati Uniti anche una nuova funzione, chiamata Snooze, che permetterà di ignorare le attività di un utente solo per uno specifico intervallo di tempo: un giorno, una settimana o un mese.
Un’altra opzione interessante è Nascondi post, che promette di mostrare meno aggiornamenti simili a quello selezionato, in base a una serie di algoritmi di classificazione e analisi dei contenuti che Facebook custodisce gelosamente: il motivo di questa segretezza è limitare al minimo il rischio che venga individuata qualche strategia non ortodossa per forzare l’algoritmo e guadagnare indebitamente le prime posizioni nelle pagine Home di molti utenti senza passare per la via maestra tracciata da Facebook, ossia la pianificazione di una campagna pubblicitaria a pagamento.
Per aumentare l’importanza dei post di un utente bisogna invece raggiungere la sua pagina Home (basta fare clic sul nome del contatto, in alto nel post) e fare clic sul pulsante Segui già , in alto a destra accanto al nome. Tra le opzioni visualizzate nel menu a discesa si può trovare la voce Mostra per primi. Ma l’ordine con cui gli aggiornamenti vengono visualizzati non dipende soltanto dalle preferenze impostate: il feed delle notizie viene popolato tramite un algoritmo complesso, che prende in considerazione vari fattori, tra cui l’impatto del post tra gli amici e tra gli utenti con gusti e preferenze simili alle proprie, e naturalmente le azioni precedenti del singolo utente. Facebook ha investito molto nello sviluppo di funzioni di intelligenza artificiale (e ha anche acquisito varie aziende del settore), per profilare i suoi utenti nel modo più accurato e completo. Una delle ricadute di questi investimenti è un sistema di individuazione dei contenuti rilevanti potente ed efficace, che si adatta ai gusti, agli interessi e alle opinioni di ciascuno in maniera quasi del tutto invisibile e automatica. Questo avanzato sistema di profilazione ha anche lati negativi e angoli oscuri – di cui parliamo nel dettaglio in questo post – e non è perfetto, ma bastano poche azioni per indicare a Facebook cosa vogliamo ricevere e cosa invece preferiamo non vedere.