Spotify
Tutta (o quasi) la musica del mondo a portata di clic in maniera veloce, legale e senza dover scaricare nulla. Una sorta di maxi archivio a cui attingere in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Perché è questo quello che ha fatto Spotify: ha ridisegnato le prospettive dell’intrattenimento musicale in ambito casalingo e mobile, contribuendo a una sensibile decrescita della pirateria. Del resto a cosa serve scaricare illegalmente se gran parte della musica si può riprodurre illimitatamente spendendo pochissimo o addirittura zero? Per dare un’idea della portata del fenomeno Spotify, molte classifiche e molti premi discografici oggi vengono stabiliti in base agli ascolti avvenuti sulla piattaforma. Sapete chi, nel 2010, chi investì 15 milioni di dollari nel suo sviluppo? Un certo Sean Parker. Vi dice nulla questo nome? Esatto, proprio lui, il padre di Napster.