Apple Touch ID
Il primo smartphone dotato di sensore per il riconoscimento delle impronte digitali è stato il Motorola Atrix 4G del 2011, che non ha avuto molto successo; le potenzialità del riconoscimento biometrico sono rimaste ignorate fino all’avvento dell’iPhone 5S nel 2013, il primo modello con Touch ID. Da allora è apparsa lampante la comodità del riconoscimento delle impronte: niente più password complicate da inserire, niente più rischi di smarrimento o sottrazione delle stesse, sblocco praticamente istantaneo dello smartphone, maggiore sicurezza. Oggi fare a meno del riconoscimento biometrico su uno smartphone non è più possibile, anche perché la maggioranza degli istituti di credito vi fa affidamento per le operazioni di home banking, per non parlare della sicurezza nei micropagamenti e nella gestione del proprio portafogli elettronico.