Spotify ha comunicato i dati sulle performance finanziarie del terzo trimestre dell’anno, confermando l’ottimo stato di salute del business ma anticipando le prospettive per un futuro incerto. La corporation svedese incamera miliardi, ma per gli analisti non è sufficiente e il titolo va giù in borsa.
Nel terzo trimestre del 2020, dice Spotify, il numero di utenti complessivamente attivi ogni mese ha superato i 320 milioni. Una crescita incontestabile, con un solido +29%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il pubblico è in aumento sia sul fronte degli abbonamenti a pagamento che su quello dell’offerta gratuita finanziata dalla pubblicità.
Gli abbonati mensili sono saliti a 144 milioni con un +27% anno-su-anno, comunica Spotify, mentre l’utenza gratuita ha raggiunto i 185 milioni con un +31% rispetto al 2019. I ricavi trimestrali ammontano a circa 2 miliardi di euro (€1,975 miliardi), +14% anno-su-anno. Le aspettative degli analisti parlavano però di oltre 2 miliardi, quindi la Borsa ha punito il titolo con il segno meno.
Spotify ha sottolineato come, durante il terzo trimestre dell’anno, il consumo di musica commerciale (in streaming ma anche in vinile) abbia ripreso i soliti ritmi di crescita dopo la quarantena contro il COVID-19. Vicini al picco pre-COVID anche gli ascolti in auto, sebbene i nuovi periodi di quarantena in via di implementazione (soprattutto in Europa) potrebbero avere effetti negativi sulla crescita continua dell’ascolto.