La notizia è arrivata nel corso della serata di ieri, non è stata confermata né smentita e potrebbe rappresentare un passo storico per la connettività e il business delle telecomunicazioni in Italia. TIM avrebbe escluso Huawei dall’elenco dei possibili fornitori di apparati per le reti 5G, una decisione che cozza con la partnership di lunga durata con l’azienda cinese.
Stando alle fonti consultate dall’agenzia di stampa AGI, l’ex-incumbent di telefonia pubblica nazionale avrebbe deciso di tagliare fuori Huawei dalle sue reti 5G sia in Italia che in Brasile. Al suo posto, TIM avrebbe “invitato formalmente” Ericsson, Nokia, Cisco, Mavenir e Affirmed Networks. Aziende esclusivamente europee e americane, dunque.
Secondo una versione che risulta piuttosto difficile da credere visto il clima internazionale, la decisione di TIM di escludere Huawei dai potenziali fornitori per il 5G non sarebbe di natura politica. Piuttosto, la tel.co avrebbe agito in questo senso per “diversificare” i partner per le reti di nuova generazione. E a quanto pare tra questi partner non ci sarà il colosso cinese che opera in Italia da molti anni.
L’esclusione di Huawei dal mercato 5G nostrano è evidentemente in linea conl’ostracismo sfacciato, dichiarato ed eterodiretto dalla politica anti-cinese degli Stati Uniti di Donald Trump. Una politica che in patria ha dichiarato Huawei e ZTE minacce alla sicurezza nazionale, mentre in Europa ha spinto i governi alleati (Regno Unito, Francia) a rendere le cose molto difficili per Huawei.
In risposta alla mossa di TIM, la corporation asiatica ha ricordato la sua presenza fissa in Italia da 16 anni a questa parte, e negli apparati largamente utilizzati da TIM nelle sue reti ad alta velocità. “Siamo fermamente convinti che la sicurezza e lo sviluppo dell’Italia digitale debbano essere supportati da un approccio basato su fatti e non da illazioni infondate”, ha sostenuto Huawei, ribadendo il suo impegno passato per lo sviluppo del 3G, del 4G e del 5G globale in questi anni.