Sottile, tutto in alluminio e con un notevole display Quad Hd: ecco il top di gamma tra gli ultraleggeri dell’azienda statunitense.
Il primo portatile della serie Spectre ha visto la luce nell’ormai lontano 2012: è stato uno dei primi Ultrabook a comparire sul mercato e a seguire diligentemente le specifiche di Intel per la nuova generazione di prodotti leggeri e sottili. Oggi come allora, gli Spectre identificano i modelli più pregiati di Hp e presentano caratteristiche spesso uniche sul mercato. Sono disponibili in vari formati, anche con schermo staccabile nel caso dello Spectre x2. Lo Spectre 13, oggetto di questa prova, è un valido compromesso tra portabilità ed ergonomia grazie al display da 13 pollici.
Le configurazioni partono da 1.099 euro Iva inclusa; segnaliamo quella di fascia media a 1.200 euro (processore Core i5-4200U, 8 Gbyte di Ram, disco Ssd da 128 Gbyte e display Full Hd). Il modello recensito è il top di gamma, con processore Core i7, Ssd da 256 Gbyte e display Quad Hd; in questo caso il prezzo è di 1.399 euro. Sono cifre importanti, ma giustificato dall’alto livello tecnico di questi modelli, a partire dal telaio in alluminio realizzato in maniera impeccabile. È molto robusto e allo stesso tempo elegante, del tutto immune a flessioni anche agendo con forza. Ha una finitura a due toni con la parte posteriore del display in color bronzo; non sono disponibili colori alternativi. Sorprende anche lo spessore ridotto; il peso si attesta su 1,5 kg.
Il confronto con il MacBook Air di Apple, costruito anch’esso in alluminio, è inevitabile. Il telaio con profilo a goccia, gli ingombri e le sensazioni al tatto sono molto simili; sulle due macchine troviamo una cura costruttiva e un’attenzione ai dettagli del tutto paragonabile. Touchpad e tastiera invece sono molto diversi. Il primo è decisamente ampio rispetto alla media, segue le proporzioni del display 16:9 e presenta ai lati due strisce di controllo che permettono di simulare i due tasti e di effettuare le gesture tipiche di Windows 8 in maniera più naturale.
Scorrendo il dito verso destra, per esempio, si apre la barra di controllo di Windows, come se si agisse su un touchscreen (che è comunque presente). La presenza delle due strisce sensibili richiede un po’ di abitudine ma alla fine risulta efficace. La tastiera a isola è retroilluminata e presenta tasti ampi e ben posizionati, purtroppo con una superficie completamente piatta e con una corsa molto breve. Presenta a nostro avviso dei margini di miglioramento, ma la meccanica è comunque di buona qualità e la digitazione veloce è priva di errori.
Pasquale Bruno
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