A distanza di due giorni dall’annuncio di Oracle, il Financial Times ha ricevuto ulteriori dettagli sull’accordo tra l’azienda guidata da Larry Ellison e ByteDance, proprietaria di TikTok. L’azienda cinese sposterà tutte le attività del social network negli Stati Uniti e cederà una quota di minoranza ad Oracle.
In base all’ordine esecutivo firmato da Trump il 6 agosto, TikTok doveva cedere tutte le attività entro il 15 settembre per evitare il ban previsto il 20 settembre. L’offerta di Microsoft è stata respinta, mentre è stata accettata quella di Oracle, che sarà il partner tecnologico. Il piano presentato al governo prevede il trasferimento delle attività in una nuova azienda con sede negli Stati Uniti.
Oracle avrà una quota di minoranza, ma sono aperte le porte ad altri investitori, inclusa Microsoft. La quota di maggioranza rimarrà nelle mani di ByteDance che manterrà quindi il controllo del famoso algoritmo di intelligenza artificiale (quello che suggerisce i video agli utenti), una delle condizioni da rispettare per avere il via libera dal governo cinese (non servirà una specifica licenza).
Verranno ovviamente rispettate anche le condizioni imposte da Trump per quanto riguarda la sicurezza, in quanto tutti i dati degli utenti saranno gestiti da Oracle e conservati sui server negli Stati Uniti. Insieme alla nuova azienda, ByteDance ha promesso di creare anche 20.000 posti di lavoro, una notizia che farà certamente piacere al Presidente nell’anno delle elezioni. L’accordo dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni dalla Casa Bianca e dal CFIUS, l’ente governativo che valuta le implicazioni per la sicurezza nazionale degli investimenti stranieri negli Stati Uniti.
Aggiornamento del 17 settembre: secondo il Wall Street Journal, ByteDance potrebbe consentire ad Oracle di esaminare il codice sorgente di TikTok per verificare l’eventuale presenza di backdoor che permettono al governo cinese di accedere ai dati degli utenti.
Una fonte del WSJ ha inoltre rivelato che l’amministrazione Trump non sarebbe favorevole alla cessione di una quota di minoranza ad Oracle. L’obiettivo del governo è ottenere il pieno controllo delle attività negli Stati Uniti con una quota di maggioranza.