USA contro TikTok: l’app fa ricorso contro il disegno di legge
TikTok ha deciso di fare ricorso al governo degli Stati Uniti, affermando che il disegno di legge recentemente approvato che ne obbliga la vendita a un proprietario con sede negli USA è anticostituzionale, infondato e in realtà è progettato per vietare l’app nel paese.
Il documento completo delinea il caso di TikTok contro il ”Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act”. Questo secondo l’azienda è progettato per prendere di mira specificamente TikTok e la società madre ByteDance, per nessun motivo al di fuori dell’ipotetica possibilità che l’app rappresenti una minaccia reale.
Per questo ByteDance, proprietaria di TikTok, ha annunciato di aver fatto ricorso contro la legge che le impone di vendere entro nove mesi l’app. Il ricorso presentato alla Corte d’Appello degli Stati Uniti si appella al primo emendamento e chiede una revisione di quanto approvato.
“Il Congresso si è mosso per vietare espressamente TikTok: un vivace forum online utilizzato da 170 milioni di americani per creare, condividere e visualizzare video su Internet. Per la prima volta nella storia, il Congresso ha promulgato una legge che sottopone un’unica piattaforma vocale a un divieto permanente a livello nazionale e impedisce a ogni americano di partecipare a una comunità online unica con più di 1 miliardo di persone in tutto il mondo“.
TikTok afferma che il disegno di legge è un divieto e spiega quanto sia impossibile la richiesta di vendere la piattaforma: “La ‘dismissione qualificata’ richiesta dalla legge per consentire a TikTok di continuare a operare negli USA semplicemente non è possibile: né commercialmente, né tecnologicamente, né legalmente. E certamente non entro i 270 giorni richiesti dalla legge. Lo abbiamo spiegato ripetutamente al governo degli USA. Non c’è dubbio: la legge imporrà la chiusura di TikTok entro il 19 gennaio 2025. Questo metterà a tacere i 170 milioni di americani che utilizzano la piattaforma per comunicare in modi che non possono essere replicati altrove”.
Il decreto recentemente sottoscritto dal presidente degli USA, Joe Biden, impone una scelta drastica per TikTok. Infatti si dovrà o vendere la piattaforma o affrontare l’oscuramento negli store digitali americani. ByteDance e TikTok hanno contestato, sostenendo che non ci siano prove concrete che l’app rappresenti una minaccia per la sicurezza dei dati o che sia strumento di propaganda straniera, come indicato dal Congresso.
Le motivazioni di questa decisione risiedono nella preoccupazione dell’amministrazione e del Congresso riguardo alla legge cinese sulla sicurezza nazionale, che concederebbe al governo cinese l’accesso ai dati degli utenti americani tramite ByteDance. Inoltre, in passato si è affermato che la Cina abbia usato TikTok per influenzare le elezioni statunitensi del 2022. Questo secondo quanto riportato in un rapporto dell’ufficio del direttore dell’intelligence nazionale a marzo.
Questa non è la prima volta che TikTok si trova al centro di tensioni negli USA. L’amministrazione guidata dall’ex presidente Donald Trump aveva già preso di mira l’app nel 2020. Infatti aveva firmato una serie di ordini esecutivi per vietarne l’uso insieme ad altre app cinesi come Alipay e WeChat. Tuttavia, tali ordini non entrarono mai in vigore a causa dei ricorsi presentati in tribunale. Nel 2022, i legislatori dello stato del Montana avevano avanzato proposte simili, bloccate successivamente da una decisione di un giudice federale.
Questa è la terza volta che TikTok si trova ad affrontare un possibile blocco negli USA. Tuttavia in passato i suoi argomenti hanno ottenuto sostegno da parte dei giudici.
Solo prossimamente scopriremo quale sarà il destino dell’app negli USA. Nel frattempo anche l’Europa si sta muovendo verso il bando di TikTok.