Carl Nichols, giudice federale del tribunale di Washington, ha approvato la richiesta effettuata da ByteDance mediante un’ingiunzione preliminare, bloccando il ban di TikTok previsto dalla mezzanotte del 27 settembre. L’app rimane quindi sugli store di Apple e Google, ma il futuro del social network negli Stati Uniti è ancora incerto.
L’ordine esecutivo firmato da Trump il 6 agosto prevedeva il 15 settembre come termine per la vendita di TikTok e il 20 settembre come data per l’eliminazione delle app dagli store. In seguito all’accordo sottoscritto tra ByteDance, Oracle e Walmart (in attesa di approvazione), il Dipartimento del Commercio aveva posticipato il ban al 27 settembre.
L’azienda cinese aveva depositato un’ingiunzione preliminare per chiedere la sospensione del ban, in quanto ciò avrebbe causato danni irreparabili. Il giudice Nichols ha quindi accolto la richiesta. Per ByteDance si tratta però di un vittoria a breve termine, in quanto rimane in vigore il secondo ordine esecutivo emesso da Trump il 14 agosto, in base al quale TikTok deve cessare ogni attività entro il 12 novembre. Dopo questa data, l’app sarà inutilizzabile perché verrà bloccata ogni transazione.
Un portavoce di TikTok ha dichiarato che continueranno le discussioni con il governo statunitense per raggiungere un accordo definitivo. ByteDance afferma che manterrà la quota di maggioranza (80%) di TikTok Global, mentre il 20% sarà nelle mani di Oracle e Walmart, rispettivamente partner tecnologico e partner commerciale. Trump vuole invece ottenere il completo controllo della nuova società con sede in Texas. Anche Oracle aveva confermato che “gli americani avranno la maggioranza e ByteDance non avrà alcuna proprietà in TikTok Global“.