Grande caos negli Stati Uniti. Come noto, l’ordine del presidente Joe Biden ha messo al bando TikTok dai dispositivi dei dipendenti governativi. Una scelta che poi, a macchia d’olio, si è allargata anche in alcune Università. Ma la notizia di oggi è che l’app cinese trema anche in Italia. Il Copasir si sta occupando dell’indagine.
Come riferisce Repubblica il Comitato per la sicurezza della Repubblica, che controlla i nostri servizi segreti, ne ha discusso durante il periodo festivo. Il tutto non è passato inosservato all’intelligence del nostro Paese. Specie quando il direttore dell’FBI Chris Wray nel corso dell’audizione del congresso americano ha spiegato come TikTok rappresenti un rischio per la sicurezza nazionale. Secondo quanto riportato, infatti, mediante la piattaforma il governo di Pechino pare abbia modo di indirizzare i contenuti social e influenzare gli utenti, controllandone i dispositivi.
Il quotidiano conferma, mediante fonti di maggioranza e opposizione, che il Copasir ha deciso di avviare un’inchiesta che potrebbe essere estesa anche ad altre app e social (non solo TikTok dunque) durante le prossime settimane.
Il Comitato parlamentare sui servizi spesso e volentieri ha avuto da ridire in merito. Solo 3 anni fa, nel periodo del secondo governo Conte, c’è stato un procedimento dell’allora presidente del Copasir Raffaele Volpi su richiesta del PD. Repubblica ricorda come il tutto portò a un’istruttoria. Accertamenti affidati all’Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna e al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
L’obiettivo finale era quello di verificare l’uso che il governo cinese fa dei dati sensibili degli iscritti italiani su TikTok. Anche l’Autorità garante per la privacy non era rimasta a guardare, tanto da chiedere al Comitato europeo per la protezione dei dati personali di intervenire. Per tale ragione era persino stato richiesto un gruppo di lavoro composto di esperti per comprendere dove e se esistono dei pericoli. Esattamente come coloro che hanno indagato su Facebook.
Quindi a seguito di tutte queste informazioni il Copasir ha pensato bene di approfondire con una nuova analisi. Ai fini di esaminare pericoli, capacità di infiltrazione del social con l’intento di tenere sotto controllo le minacce che potrebbe scaturirne.
Il Copasir al momento mantiene massimo riserbo sulla faccenda, che però unisce tutte le forze politiche. La maggior parte dei leader di maggioranza e diverse frange dell’opposizione sono presenti su TikTok. Nel corso dell’ultima campagna elettorale hanno puntato forte sul potente mezzo di comunicazione per racimolare voti.
Recentemente Silvio Berlusconi ha lanciato un importante allarme sulle capacità di penetrazione del governo di Pechino. A TGGom24 ha spiegato: “La Cina è il competitore sistemico dell’Occidente del 21esimo secolo. È la nostra vera insidia per il futuro”.