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Twitter ripristina la spunta blu agli account di celebrità decedute

Martina Pedretti | 24 Aprile 2023

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Twitter ripristina la spunta blu agli account di celebrità decedute, ma toccando l’icona si legge che sono loro ad aver pagato per riaverle

Twitter: la spunta blu torna sui profili delle celebrità decedute

Continua il dramma delle spunte blu su Twitter, ora che il social ha ripristinato il verificato a account con più di un milione di follower, compresi quelli delle celebrità decedute.

Tra gli utenti che hanno ricevuto la verifica ma affermano di non aver pagato per il servizio vi sono esempi come l’autore Neil Gaiman, l’attore Ron Perlman, e tanti altri. A riprova di quanto sta accadendo, il servizio di Twitter Blue è stato attivato anche su profili appartenenti a VIP che non sono più con noi.

Per i curiosi, non sono abbonato a Twitter Blue“, ha twittato l’autore Neil Gaiman. “Non ho dato a nessuno il mio numero di telefono. Che posto triste e confuso è diventato questo”.

Cliccando sulle spunte di verifica abbinate ai vari profili delle celebrità si legge infatti che queste hanno pagato l’abbonamento a Twitter Blue. Pertanto in molti si sono sentiti di precisare che quanto dichiara il social è falso. Sembra quindi che la piattaforma di Elon Musk abbia gratuitamente attivato il servizio ad alcuni account, fingendo che i loro proprietari abbiano effettivamente pagato l’abbonamento.

Elon Musk ha affermato negli scorsi giorni di aver “personalmente” pagato l’abbonamento a Twitter Blue di alcune celebrità, tra cui LeBron James e Stephen King. La cosa strana è il fatto che nel fine settimana è riapparsa la spunta blu anche agli account che un tempo appartenevano a Chadwick Boseman, Kobe Bryant e Anthony Bourdain. Queste celebrità sono morte molto prima dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk.

Lo stesso avviso citato qui sopra appare anche cliccando sui segni di spunta blu associati a questi account. “Questo account è verificato perché è iscritto a Twitter Blue e perché ha verificato il suo numero di telefono“. Non è chiaro se qualcuno abbia pagato per verificare questi determinati account o se Twitter abbia concesso le spunte blue gratuitamente.

In ogni caso sarebbe una scelta forse fin troppo macabra se fosse stato Twitter a riattivare la spunta a questi profili. La decisione di lasciare il messaggio che sostiene che queste persone abbiano pagato per avere la spunta è forse troppo di cattivo gusto…

Cosa ne pensate di questa ormai assurda situazione?