È una giornata molto importante per la società di Travis Kalanick, quella odierna: la Corte di Giustizia Europea, infatti, sarà chiamata ad esprimersi sulla natura giuridica dell’attività svolta da Uber, decidendo se la stessa vada considerata come un semplice servizio digitale, oppure, se vada inquadrata piuttosto nella logica della compagnia dei trasporti, con tutte le conseguenze del caso.
Per l’azienda statunitense e i suoi sostenitori, la risposta è ovviamente la prima: e se la Corte si pronunciasse in questo senso, Uber potrebbe operare senza alcun tipo di ostacolo, confermando la sua natura di semplice intermediario in un mondo dove anche la mobilità è diventata sempre più flessibile, richiedendo un approccio digitale che vada oltre autobus e taxi.
Nel secondo caso, invece, l’azienda verrebbe parificata a tutti gli altri operatori che assicurano servizi di trasporto privato. Qualunque sia la decisione presa, va detto che la sentenza giunge ad alcuni anni dall’apertura del procedimento legale in Spagna nei confronti di UberPOP, citata in giudizio dal maggior operatore di taxi nel paese iberico.
Staremo quindi a vedere come si pronunceranno i 15 giudici della Corte, tenendo presente che la sentenza potrebbe avere ripercussioni anche in piattaforme che si ispirano al modello di Uber, come nel caso di Airbnb, dove vengono affittate stanze o case da parte di privati che sfruttano la piattaforma come un intermediario.