La sonda New Horizons, sviluppata dalla Nasa, è stata lanciata nel 2006 con l’obiettivo di raggiungere Plutone, il pianeta più distante dal Sole nel nostro sistema solare. Una missione molto ambiziosa, con una durata prevista fino al 2025, durante la quale è previsto lo studio della morfologia e dell’atmosfera del pianeta e del suo satellite principale, Caronte, nonché rilevamenti sulla fascia di Kuiper.
New Horizons dovrebbe raggiugnere il punto più vicino a Plutone nel luglio di quest’anno e iniziare a trasmette informazioni, tra cui fotografie ad alta risoluzione con nitidezza ben superiore rispetto a quelle fornite finora dal telescopio spaziale Hubble.
Un aspetto interessante è che la sonda è interamente gestita da un processore derivato dal Mips R3000, lo stesso utilizzato sulla console Sony Playstation e su molte workstation Unix di una ventina di anni fa, come le Silicon Graphics Indigo e Personal Iris 4D oppure le Digital DecStation. È un processore a 32 bit a base Risc che ha fatto la storia dell’informatica, grazie alla sua relativa economicità e alle ottime prestazioni con i sistemi operativi a base Unix.
L’implementazione presente sulla New Horizons è prodotta dalla statunitense Synova e si chiama Mongoose-V. Rispetto a un normale R3000 ha una caratteristica fondamentale: è resistente alle radiazioni. Lo sviluppo del Moongose-V è stato completato nel 1997 e da allora è stato ampiamente usato dalla Nasa su molti altri progetti; la versione a bordo della sonda New Horizons ha una frequenza di clock di soli 12 MHz (contro i 33 MHz dell’R3000 utilizzato nella console Sony). Per questioni di ridondanza c’è più di un processore a bordo della sonda, nel caso in cui quello principale dovesse avere malfunzionamenti. Il costo di un Mongoose-V è di diverse decine di migliaia di dollari: l’azienda lo vende a 33.900 dollari l’uno per un lotto di 10 pezzi.