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DOOM Slayer, videogiochi violenti

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No, i videogiochi violenti non generano violenza

Alfonso Maruccia | 23 Luglio 2020

Gaming Salute

Una nuova meta-analisi conferma che l’acqua è bagnata. E che non esiste alcuna correlazione apprezzabile tra i videogiochi violenti e la violenza perpetrata fuori dallo schermo.

No, non esiste prova, concreta o ipotetica, del fatto che i videogiochi violenti rendano violente le persone. E’ questa la conclusione, o per meglio dire l’ennesima conferma, di una meta-analisi che ha preso in considerazione diversi studi già pubblicati in passato sulla presunta correlazione tra violenza e videogiochi.

L’analisi è opera di un team di ricercatori neozelandesi capitanati da Aaron Drummond, e ha visto gli esperti universitari impegnati a rivisitare 28 diversi studi pubblicati a partire dal 2008. Tutti ovviamente focalizzati sul presunto collegamento tra comportamenti violenti AFK (lontano dalla tastiera) e videogiochi in salsa splatter.

Alcuni di questi studi avevano evidenziato una correlazione estremamente limitata tra violenza reale e violenza virtuale, ma secondo la nuova meta-analisi si tratta di collegamenti “troppo piccoli per essere praticamente significativi.” Altri studi di scarsa qualità, invece, avevano esagerato oltremodo l’impatto dei giochi sull’aggressività dei soggetti testati.

In definitiva, dice la meta-analisi, “non esiste prova che dimostri un collegamento a lungo termine fra i videogiochi aggressivi e l’aggressività giovanile.” Una valutazione utile per riconsiderare la posizione dei videogiochi in chiave competitiva, e magari per suggerire ai politici di pesare meglio le parole quando parlano di un argomento che evidentemente conoscono molto poco.