Microsoft aggiorna il “conta-installazioni” di Windows 10, sistema operativo sempre più popolare su computer e non solo. Anche perché è l’unico ancora in vendita. E in futuro, su PC, ci sarà un miglioramento delle prestazioni.
Stando alle ultime comunicazioni di Microsoft, il discusso e disastrato Windows 10 continua a macinare installazioni su PC, console da gioco e altro ancora. Il numero di dispositivi basati sull’OS-come-servizio cresce, lentamente ma inesorabilmente, e le prospettive future (almeno su PC) sono di miglioramenti prestazionali importanti nell’esecuzione del codice x86.
L’ultimo aggiornamento riguardo al numero di sistemi su cui risulta installato Windows 10 è arrivato da Yusuf Mehdi, vice-presidente corporate del gruppo “Windows e dispositivi” di Microsoft che su Twitter ha ufficialmente confermato il superamento dei 900 milioni di dispositivi a livello globale.
Negli ultimi 12 mesi, ha confermato Mehdi, il numero di dispositivi basati su Windows 10 è cresciuto più che negli anni scorsi; per “dispositivi Windows 10”, ha spiegato poi il dirigente Microsoft, si intende sia i classici PC x86 (desktop, portatili o in altri form factor più recenti) che le console da gioco Xbox, i caschetti per la realtà aumentata HoloLens, Surface Hub e altro ancora.
Le stime iniziati di Microsoft al debutto di Windows 10 parlavano di raggiungere il miliardo di installazioni del nuovo OS entro il 2018, un traguardo “psicologico” che è stato evidentemente sovrastimato ma che potrebbe presto arrivare anche grazie alla fine del supporto ufficiale per Windows 7.
Windows 10 sarà inesorabilmente destinato a crescere di popolarità, insomma, quando rappresenterà l’unico sistema operativo Microsoft ancora in commercio. Dal punto di vista degli utenti di PC, lo sviluppo continuato dell’OS-come-servizio dovrebbe quantomeno portare vantaggi significativi sul fronte delle performance: la prossima release di Windows 10 (19H2) verrà ottimizzata per eseguire le istruzioni x86 sui core “favoriti” delle moderne CPU Intel, un sistema che agirà in concerto con le tecnologie “Turbo” di Chipzilla (Turbo Boost Max Technology 3.0 e Turbo Boost Technology 2.0) per sfruttare al meglio i core logici dotati di caratteristiche fisiche superiori a quelle dei loro “compagni di wafer” presenti sullo stesso chip.