L’ultimo aggiornamento di Microsoft, pensato per correggere i bug introdotti nell’aggiornamento precedente, genera nuovi bug e problemi di utilizzo per gli utenti. La “saga” del disastro di Windows 10 non conosce pause…
L’arrivo della prossima major release di Windows 10 (1909) è sempre più vicino, ma al momento Microsoft deve fare i conti soprattutto con gli utenti che non riescono a installare un aggiornamento sulla release attuale (Windows 10 1903) senza sperimentare ogni sorta di bug e malfunzionamento. Anche gli aggiornamenti pensati per correggere i bug degli aggiornamenti precedenti, poi, provocano soltanto nuovi guai senza risolvere alcunché.
La storia è sempre la stessa, insomma, che accompagna l’evoluzione di Windows 10 fin dal suo debutto iniziale nel 2015: il secondo aggiornamento cumulativo rilasciato da Microsoft a settembre 2019 (KB4517211) avrebbe dovuto risolvere i problemi denunciati dagli utenti con l’audio nei giochi, ma ha invece introdotto nuovi bug e malfunzionamenti nell’uso delle stampanti HP (e non solo).
Ora Microsoft ha distribuito un altro update (KB4524147), presentato come risolutivo anche per i problemi di stampa di cui sopra. La realtà, come spesso capita nel mondo Windows, è tutto fuorché “risolutiva”: non solo la nuova patch non corregge il bug della stampa, ma ne introduce di nuovi e potenzialmente ancora più fastidiosi (se non addirittura disastrosi) per l’utilizzo quotidiano del PC.
Dopo aver installato l’aggiornamento KB4524147, infatti, un numero non precisato di utenti si è lamentato del fatto che le stampati continuavano a essere inutilizzabili, mentre il Menu Start andava in crash presentando un messaggio di “errore critico”. Il baco peggiore è però quello denunciato da chi sostiene che, dopo l’installazione di KB4524147, il PC non era più in grado nemmeno di fare il boot.
Riusciranno i programmatori di Microsoft, senza poter più contare su alcun supporto fattivo da parte dei betatester licenziati in massa dalla corporation di Redmond, a risolvere i tanti problemi denunciati dagli utenti prima dell’arrivo di Windows 10 1909? Le scommesse, visti i trascorsi di questi anni, sono abbondantemente a favore del “no”.