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Windows 10 rotto

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Windows 10, il search locale va “offline” per colpa dei server del cloud

Alfonso Maruccia | 6 Febbraio 2020

Cloud Microsoft Windows

Un problema di connettività ha provocato il malfunzionamento della funzionalità di ricerca di Windows 10, che a quanto pare dipende dai server di Bing per operare correttamente.

Come dimostra la clamorosa violazione della privacy sperimentata di recente dagli utenti di Google Foto, affidarsi totalmente al cloud comporta un rischio significativo per la sicurezza dei propri dati. Ma il cloud ha oramai infettato qualsiasi cosa, e persino Windows 10 non è a quanto pare in grado di funzionare correttamente se qualche server remoto decide di andare kaputt o non risulta al momento raggiungibile.

Il problema in oggetto riguarda la funzionalità di ricerca dell’OS Microsoft, una caratteristica che ha già sperimentato vari problemi nei mesi scorsi e che ora è risultata sostanzialmente inutilizzabile per colpa della stretta integrazione con Bing. Gli utenti hanno in queste ore denunciato l’impossibilità di effettuare ricerche sulla Barra delle Applicazioni, sperimentando la comparsa di un box nero totalmente vuoto laddove avrebbero dovuto esserci i risultati delle query di ricerca.

Windows search offline causa cloud

Il Search di Windows 10 è omnicomprensivo, visto che permette di cercare tra i contenuti locali (file, applicazioni, documenti) ma anche sul Web e sui server cloud. La stretta integrazione con il motore di ricerca Bing sarebbe appunto l’origine del nuovo problema del box vuoto, e una delle soluzioni consigliate prevede appunto di disabilitare questa integrazione modificando manualmente il Registro di configurazione del sistema.

Microsoft ha alla fine ammesso l’esistenza del disservizio, collegandolo a un problema nel traffico di rete che ha colpito sia Windows 10 che l’infrastruttura di Microsoft 365. Le connessioni coinvolte sono state dirottate altrove, sostiene ora Redmond, e il malfunzionamento del Search di Windows dovrebbe ora essere risolto “per la maggior parte degli utenti”. Un riavvio, o magari anche più di uno, sono richiesti per riportare le cose alla normalità nel pieno rispetto della tradizione di Windows.