Le nuove console Xbox Series X|S sono arrivate sul mercato nella giornata di ieri, e dovranno presto vedersela con una PlayStation 5 apparentemente in cima alle richieste e ai desideri degli appassionati. La battaglia per la nona generazione di macchine da gioco dedicate si prospetta insomma già dura, ma l’intera divisione Xbox ha negli anni scorsi superato un periodo decisamente delicato e potenzialmente fatale.
Phil Spencer, attuale responsabile del business videoludico di Microsoft, ha svelato il retroscena in una lunga intervista pubblicata online. Il debutto di Xbox One nel 2013-2014 era andato malissimo, e all’utenza era arrivato il messaggio (sostanzialmente veritiero) che la nuova console sarebbe stata una macchina totalmente dipendente da Internet e con numerose limitazioni all’utilizzo o alla condivisione dei giochi.
Il presidente di Don Mattrick aveva già abbandonato Microsoft nel luglio del 2013, dice Spencer, e la divisione videoludica di Microsoft era a quel punto spezzata in tre diversi tronconi separati all’interno dell’azienda. Una ricetta decisamente poco propizia per il successo di Xbox One, che ha alla fine influenzato le sorti commerciali di una piattaforma ora presente in meno della metà (circa 50 milioni) delle case conquistate da PlayStation 4 (oltre 113 milioni di console vendute).
Alla fine Spencer ha preso in mano le redini del progetto Xbox perché era “l’unico rimasto”, convincendo il CEO di Microsoft Satya Nadella a garantire il supporto necessario affinché il marchio continuasse a esistere. Gli investimenti economici in tal senso non mancano di certo, ma la concorrenza delle nuove Xbox è più agguerrita che mai.