Dopo il disastro dei milioni di account compromessi degli anni scorsi, la nuova gestione di Yahoo! in mano a Verizon continua a essere motivo di dibattito e discussione per via di comportamenti a dir poco problematici: Yahoo! scansiona le e-mail degli utenti per “venderne” gli interessi ai pubblicitari, dice una fonte interna, e la pratica si è estesa persino al marchio consociato AOL.
L’insider di Yahoo! ha vuotato il sacco con il Wall Street Joruanl, parlando di un servizio specificatamente indirizzato alle società di advertising; la pratica è stata avviata da Yahoo più di dieci anni fa, e alla fine si è estesa anche a AOL Mail, altro marchio storico ora controllato dalla sussidiaria di Verizon (Oath).
Più di 200 milioni di utenti della Webmail di Yahoo! partecipano – ancorché involontariamente – al programma, che prevede la scansione dei contenuti delle e-mail alla ricerca di dati sui prodotti verso cui i suddetti utenti potrebbero avere un certo interesse. Il servizio sarebbe limitato alle sole missive “commerciali” e può essere disabilitato (opt-out).
Oath ha confermato l’esistenza del programma di scansione al Journal, sostenendo che la privacy degli utenti sarebbe protetta e tutte le informazioni di identificazione filtrate; la webmail di Yahoo! è un servizio “costoso”, ha spiegato il responsabile dei dati Oath Doug Sharp, ed è quindi “ragionevole ed etico” estrarre un po’ di informazioni a scopo commerciale in cambio della gratuità del sistema.
La giustificazione di Oath fa un po’ acqua quando si considera il fatto che anche il servizio di webmail a pagamento e ad-free di Yahoo!, dal costo di $3,49 al mese, rientra nel programma di scansione dei messaggi. Oath continua poi ad andare in direzione ostinata e contraria, mentre il resto dell’industria tecnologica si è affrancata dalla pratica di scansione pubblicitaria delle e-mail (Google) oppure sostiene di non averla mai messa in atto (Microsoft).