Uno dei fenomeni più diffusi tra i ragazzini nell’età della scuola primaria e secondaria è un’abominevole violenza fisica e psicologica denominata bullismo. Le cronache raccontano storie di ordinaria prepotenza e aggressività, molte volte quando è troppo tardi.
Si è sempre invitato a denunciare, sono state creare associazioni ad hoc ma questa volta il Ministero degli Interni è intervenuto, accanto alla Polizia di Stato, affinché si possano debellare immediatamente anche focolari ancora deboli, ceppi infuocati che potrebbero provocare, con l’alimentarsi del gioco, atti di violenza e conseguenze indelebili. Con l’importante contributo della tecnologia, infatti, è nata l’applicazione You Pol, disponibile sia su iOS che Android, gratuita e a sostegno di tutte le vittime.
Il bullismo può muoversi in modo molto rapido e toccare diversi ambiti della vita del singolo, può addirittura obbligare a subire o compiere gesti estremi. Tramite questa applicazione, direttamente controllata e collegata con la Questura della città in cui ci si trova, si potranno denunciare casi di spaccio, cyberbullismo e minacce varie.
Inoltre molte volte si ha paura di denunciare, il cosiddetto “fare la spia”, anche per aiutare un amico o un compagno di classe in difficoltà; proprio consapevoli di questa dinamica discutibile ma comprensibile tutte le richieste d’aiuto e le segnalazioni saranno anonime, sebbene ci sia la possibilità di registrarsi inserendo i propri dati.
Al momento le città in cui è possibile usufruirne e che, quindi, fungono da test di prova, sono la capitale, Roma, Milano e Catania. Un esperimento anche sociale che abbraccia tre realtà diverse e importanti quali Nord, Centro e Sud Italia.
Infine una riflessione quasi scontata: quando la tecnologia, gli smartphone e strumenti affini si fanno promotori di soluzioni che potrebbero, come in questo caso, migliorare la vita di molte famiglie regalando un futuro più roseo allora si può parlare senza ombra di dubbio di progresso positivo.