La società di cloud storage ha pubblicato l’ultimo rapporto sulle unità di archiviazione adoperate sulla piattaforma, uno studio che evidenzia la crescita dell’affidabilità in proporzione alla capienza dei dischi.
Ogni tre mesi Backblaze pubblica uno studio sull’affidabilità degli hard disk magnetici utilizzati sulla sua piattaforma di cloud storage, un lavoro statistico in grado di fornire dati preziosi – ancorché limitati all’attività di una sola azienda – sul comportamento “in the wild” delle unità di storage tradizionali. Unità che, stando all’ultimo rapporto della corporation, diventano sempre più affidabili (in condizioni di lavoro ad alto stress) con il crescere della capacità e dello spazio disponibile.
Il terzo trimestre del 2018 ha segnato per Backblaze l’abbandono degli hard disk da 3 Terabyte e l’adozione in pianta stabile delle unità da 12TB, una rincorsa alle alte capacità più che necessaria per una società specializzata in storage tra le nuvole che nel prossimo futuro porterà anche alla sostituzione dei drive da 4 e 6 TB in favore delle nuove soluzioni a 14, 16 o “persino” 20 Terabyte per singolo drive.
Una delle osservazioni più significative fatte da Backblaze nel suo ultimo rapporto riguarda i drive con capacità più alte, con gli HDD da 8, 10 e 12 Terabyte che risultano caratterizzati da una percentuale AFR (Annualized Failure Rate) di appena l’1,21%; tra i drive più affidabili nel terzo trimestre spiccano i dischi Seagate da 10 Terabyte, ha spiegato Backblaze, che dopo un anno di attività hanno totalizzato un AFR di appena lo 0,48%.
Affidabilità in crescita
Il livello medio di affidabilità degli hard disk magnetici è in crescita, sostiene Backblaze, e la percentuale AFR registrata nel terzo trimestre del 2018 è la più bassa mai registrata – 1,71% contro l’1,82% registrato nel secondo trimestre. Se usare HDD più capienti equivale ad avere dischi più affidabili, è altamente probabile che queste percentuali tenderanno a scendere ulteriormente anche nel prossimo futuro.
Come infatti registrato dalle analisi di IDC, oltre a confrontarsi sul numero di unità commercializzate i colossi di settore fanno a gara anche sulla capienza totale: il numero di HDD messi in commercio nel terzo trimestre del 2018 oscilla tra 98,4 e 101 milioni, con Seagate, Western Digital e Toshiba a contendersi il podio rispettivamente con 38-39 milioni, 37-38 milioni e 23-23,6 milioni di HDD. La capacità totale è salita del 31% fino a 230 Exabyte, e WD ha in quest’ambito superato Seagate con una capacità totale di 52-55EB.