Batman è un personaggio difficile. Complicato, complessato e complesso, che si porta sulle spalle decenni di fumetti, film, graphic novel e videogiochi. Metterlo al centro di un titolo dalla forte componente narrativa è un discreto azzardo. Un’operazione ad altissimo rischio. La stragrande maggioranza delle produzioni Telltale uscite fino a questo momento ha sempre portato sui nostri monitor personaggi poco conosciuti, quando non del tutto nuovi, che lasciavano ampia libertà creativa agli sceneggiatori della casa americana; quando si sono cimentati con figure più celebri e meglio definite (vedi Michonne), il risultato è stato decisamente sotto la media. Capite bene con quale e quanta perplessità ho lanciato il primo episodio della nuova serie dedicata al Cavaliere Oscuro.
PAURA E DELIRIO A GOTHAM CITY
Si inizia con i botti (e le botte), con Batman impegnato a sventare una rapina al municipio di Gotham e a far conoscenza con Catwoman: un primo quarto d’ora dal ritmo serratissimo, che Telltale sfrutta sapientemente per introdurre la principale novità di gameplay, combattimenti costruiti con una serie frenetica di Quick Time Event, che se eseguiti con precisione, permettono di caricare una barra e attivare una “finishing move” che conclude lo scontro in maniera spettacolare. Il prologo mette anche in mostra le novità del motore grafico, che è quello (vecchio, brutto e pesante) di sempre, ma svecchiato qua e là per farlo sfigurare un po’ meno del solito. In particolare, si apprezzano alcune texture più definite, specialmente quelle dei volti e degli abiti, un ottimo lavoro sulle luci ambientali, mentre persistono le pessime animazioni e la scarsità complessiva di poligoni. Al termine di questa prima sequenza prende il via una lunga, tediosa parte raccontata quasi esclusivamente tramite dialoghi, che introduce le numerose linee narrative che verranno – presumibilmente – affrontate nel corso della stagione: la candidatura di Harvey Dent a sindaco di Gotham e il supporto del milionario Bruce Wayne alla sua campagna elettorale, l’incontro con il boss malavitoso Carmine Falcone, la presenza di Catwoman (e del suo alter ego) nella trama, il destino del manicomio di Arkham, e altro ancora che non ha senso spoilerare in questa sede. Ci si annoia, e tanto, fino almeno all’arrivo di Oswald Cobblepot, amico d’infanzia di Bruce: la sua presenza in “scena” fa riprendere quota alla storia e ridesta immediatamente l’attenzione del giocatore, che da quel momento in poi viene trascinato di peso fino alla fine della prima puntata, nel quale gli sceneggiatori di Telltale si prendono la libertà di mettere in discussione uno dei pilastri su cui si fonda l’intera esistenza di Batman. Tra una chiacchierata e una scazzottata, in Realm of Shadows c’è spazio per un’altra piccola novità di gameplay, rappresentata da una sequenza “investigativa” in cui Batman deve analizzare una scena del crimine, e collegare – letteralmente – tra loro diversi indizi per ricostruire l’accaduto. Idea simpatica, anche se realizzata in maniera un po’ troppo semplicistica.
BATMAN, SCELGO TE!
Il meccanismo delle scelte gioca in Realm of Shadows un ruolo se possibile ancor più importante rispetto a quello cui siamo stati abituati fino a oggi, ed è probabilmente l’aspetto che maggiormente mi ha colpito (in positivo) dell’intera esperienza: le decisioni che siamo chiamati a prendere, nei panni di Bruce Wayne o del suo alter ego mascherato, sono di quelle che possono cambiare intere esistenze, e non si limitano a mettere il broncio a Tizio o a non salutare Caio. Funzionano e creano grande empatia, proprio perché rilevanti, nel contesto della storia, e soprattutto nel percorso del duplice protagonista, per come contribuiscono a definirne la figura e la caratura morale. Resta da capire se e quanto cambieranno realmente la trama, ma per come ho vissuto io questo primo incontro con Batman è comunque un aspetto poco rilevante, perché sono arrivato ai titoli di coda contento di aver dato vita al “mio” Cavaliere Oscuro, e scusate se è poco.
COMMENTO
Inizia bene, si ammoscia nella parte centrale, per poi crescere inesorabile fino alla fine: la prima puntata del Batman di Telltale è un vero giro sulle montagne russe. Non è sempre piacevole, ma di certo non banale. Funziona molto bene, anche più del solito, il meccanismo delle scelte lasciate al giocatore, e dal punto di vista narrativo la serie getta le basi per una delle storie più affascinanti del Cavaliere Oscuro. Il voto che trovate qui sotto è soprattutto una scommessa sul futuro della serie. Speriamo di aver puntato giusto.
+ Storia ricca di spunti affascinanti
+ Apprezzabili novità nel gameplay
– Tecnicamente siamo ancora indietro
– Solo in lingua inglese