Non faccio mistero che Endless Space, opera prima di Amplitude Studios che ha visto la luce nel 2012, sia uno dei miei 4X spaziali preferiti: l’opera in questione, difatti, riusciva a mantenere uno stile prettamente classico, con risorse da produrre e pianeti da conquistare turno dopo turno, aggiungendo anche qualche interessante novità , come i curiosi scontri che si svolgevano a suon di “carte” in una strana, ma funzionale Morra Cinese futuristica che rendeva il gioco, a tutti gli effetti, unico. Negli anni a seguire, la software house francese ha sfornato altri due titoli semplicemente meravigliosi: Dungeon of the Endless, un ibrido tra uno strategico e un Tower Defense in pixel art, e Endless Legend, 4X di stampo fantasy dove Amplitude è riuscita a dimostrare tutta la sua bravura, portando incredibili innovazioni in un genere che fin troppo spesso resta legato al proprio passato, e diventando ben presto metro di paragone per qualsiasi altra opera inerente. È finalmente giunto il tempo di esplorare nuovamente lo spazio, forti dell’esperienza passata e di SEGA come editore. Riuscirà la casa francese a ripetere il miracolo? Forse è ancora presto per dirlo, ma questa volta temo di aver sentito un tremito nella Forza.
BUCHI NERI
La versione provata, che potete trovare su Steam in Early Access, mi ha permesso solo di dare un “piccolo” sguardo a un titolo immenso come questo: le partite sono difatti limitate a un centinaio di turni, le fazioni attualmente limitate a quattro, le tecnologie scientifi che più avanzate sono nascoste e manca ancora qualche interessante meccanica di gioco. Un’idea, però, ho già cominciato a farmela, e accanto a scelte di design che mi hanno fatto esultare ve ne sono alcune che riesco ancora difficilmente a comprendere. Andiamo con ordine: Endless Space 2, che ricalca le orme del suo predecessore, è un 4X spaziale di stampo abbastanza classico, in cui, turno dopo turno, dobbiamo gestire al meglio le nostre colonie sparse per l’universo, ricercare le tecnologie migliori per la nostra strategia, governare le flotti militari e tentare un approccio diplomatico verso i leader nemici. Risulta chiara, sin dal primo secondo, l’enorme importanza che ha avuto Endless Legend nello sviluppo di questo titolo spaziale: oltre alle classiche risorse, come cibo, forza lavoro, punti ricerca e denaro, fanno la loro comparsa i punti influenza, fondamentali sia per cercare il dialogo con le altre fazioni, maggiori o minori, che per emettere leggie modificare la propria forma governativa. È stato anche ripreso lo stesso stile di Tech Tree del 4X fantasy: vi sono cinque ere disponibili, e per accedere alle tecnologie più avanzate bisogna prima portare a termine un determinato numero di ricerche. Purtroppo, per quanto avessi trovato affascinante tale idea su Endless Legend, la trovo qui un po’ troppo riduttiva, andando di fatto a togliere i vari requisiti per sbloccare le strutture più avanzate.
FAZIONI FAZIOSE
Come più grande pregio, Endless Space 2, almeno per il momento, vanta fazioni estremamente diversifi cate, tanto da modificare radicalmente le meccaniche di gioco: se, per esempio, i Sophons sono particolarmente dediti alla ricerca scientifica (tanto da poter sbloccare immediatamente, grazie a opportune leggi, tecnologie altrimenti inaccessibili se non dopo svariati turni di gioco), per contro i Vodyani sono un popolo nomade estremamente religioso che necessita di enormi arche per colonizzare i sistemi limitrofi , costruite grazie a essenze raccolte dai rottami. Con ben sei tipi di vittoria (anche se per il momento sono presenti solo la vittoria militare e per miglior punteggio), risulterà facile trovare la fazione che rispecchia al meglio il proprio stile di gioco tra le otto che saranno presenti all’uscita ufficiale del titolo, e sarà difficile incappare in due partite simili tra loro. Parlando di personalizzazione, impossibile non citare la possibilità di modificare gli armamenti delle proprie flotte, a seconda delle ricerche da noi effettuate e delle proprie strategie di guerra.
ANOMALIE SPAZIALI
Come già anticipato in apertura, Endless Space 2 non mi ha convinto del tutto, ma è giusto ricordare che l’opera Amplitude può ancora subire grandi cambiamenti. Ciò che mi ha fatto storcere il naso è la gestione delle varie popolazioni minori, che hanno il vizio di trasferirsi sulle nostre colonie senza particolari motivi: improvvisamente – a prescindere dal grado di felicità del pianeta, dal tipo di governo e dall’ideologia predominante – possiamo veder comparire piccole comunità che modificheranno in parte le risorse prodotte nel sistema e che, ovviamente, potranno darci qualche grattacapo. Posso comprendere che ai limiti esterni della galassia tutto sia possibile, ma che nel pianeta natale dei miei Cravers (androidi perennemente affamati che consumano ogni pianeta su cui mettono piede) spunti dal nulla una fazione ecologista e pacifista rasenta l’assurdo. Altra meccanica che non mi ha convinto per nulla riguarda i combattimenti: prima di partire all’attacco dobbiamo scegliere tre diverse strategie, che consistono grossomodo nel fissare la distanza che le nostre navi cercheranno di tenere durante lo scontro. A ogni distanza ottimale corrisponde una tipologia di arma diversa: se, per esempio, le nostre Corvette, dotate unicamente di cannoni cinetici a corto raggio, si trovano lontane dai lanciamissili nemici, non potranno fare altro che subire colpi su colpi nella speranza di chiudere al più
presto le distanze, restituendo poi pan per focaccia. Personalmente, ho sentito parecchio la mancanza delle carte del primo Endless Space, che rendevano il titolo di Amplitude davvero unico nel suo genere, mentre questo secondo capitolo rischia di risultare purtroppo fin troppo anonimo. Prima di scuotere il capo, però, aspettiamo di vedere eventuali modifiche nei prossimi mesi.
INSIEME TRA LE STELLE
Dopo aver giocato (e perso spudoratamente) una manciata di brevi partite, devo comunque ammettere di essere soddisfatto del lavoro svolto da Amplitude, che è stata capace di prendere un gioco meraviglioso e apportare interessanti modifiche e gustose aggiunte, come la gestione politica ed economica del proprio impero con tanto di forme governative differenti a seconda della fazione, dell’ideologia e delle tecnologie ricercate. Rispetto a quattro anni fa, però, il mercato offre molti più titoli pronti a far concorrenza alla casa francese, e ora come non mai si sente il bisogno di offrire all’utenza qualcosa di unico e coraggioso. Certo, Endless Space 2 è assai bello da vedere, e vanta combattimenti automatici degni del grande schermo, ma per ora offre “solo” qualche geniale spunto. Le quest, per esempio, sono un ottimo mezzo per spingere il giocatore a rischiare più del dovuto in cambio di qualche premio, e della possibilità di esplorare a fondo i vari pianeti, in cerca di bottino e risorse speciali. Entrambe le ricompense sono un’ottima scusa per continuare a produrre esploratori anche a partita inoltrata, ma per poter annunciare fieramente l’avvento del nuovo titolo perfetto vi è ancora molta strada da compiere. Infine, non posso che elogiare
Games2Gether, la piattaforma creata dalla casa francese per raccogliere i feedback degli utenti e creare assieme a loro nuovi contenuti: se infatti Endless Space è diventato un titolo fantastico è anche merito dell’utenza che, dopo averlo provato in Early Access, ha creato intere fazioni e apportato indispensabili bilanciamenti. Squadra che vince non si cambia, e Amplitude Studios lo sa bene: al momento una folta schiera di utenti è già al lavoro per migliorare in qualsiasi modo quest’ultimo 4X spaziale, e proprio per questo è inutile esprimere un parere prematuro prima di veder completato Endless Space 2. Aspettiamo con ansia qualche futura novità .
COMMENTO
Endless Space 2 ripropone le stesse solide fondamenta del primo capitolo, ma con qualche cambiamento in grado di modifi – care, nel bene e nel male, il gameplay: se le meccaniche di base risultano praticamente le stesse, non possiamo che apprezzare l’inserimento di una nuova risorsa dedicata alla gestione politica e diplomatica della propria fazione. In compenso, per il momento, non mi hanno particolarmente colpito le meccaniche di combattimento e l’albero tecnologico, ma il tempo per mettere le cose a posto non manca sicuramente.
+ Grafica curata
+ Interessanti cambiamenti dal primo capitolo
+ Games2Gether è una sicurezza
– I combattimenti non convincono