Nonostante le difficoltà e una storia aziendale piuttosto burrascosa, Zynga continua a realizzare prodotti nell’ambito del casual gaming accessibili a giovani e adulti. Nulla in ogni caso che si possa paragonare al successo di FarmVille, il primo “blockbuster” videoludico casual della storia che ora si appresta a finire nel dimenticatoio.
Pubblicato per la prima volta nel 2009, FarmVille ha infatti l’indubbio merito storico di aver imposto Facebook come una piattaforma di “social gaming”. Un luogo virtuale in cui gli “amici” potevano collaborare e condividere esperienze di gioco non particolarmente impegnative, e per questo accessibili a una platea molto vasta di non-appassionati alla ricerca di un passatempo digitale.
La meteora FarmVille è stata in grado di raggiungere i 73 milioni di utenti mensili nel giro di sei mesi dal debutto, imponendo Zynga come un autentico colosso del settore. Il successo è durato molto poco, anche considerando i meccanismi di gioco fortemente dipendenti dalle microtransazioni e la generale ostilità nei confronti di questo “non-gioco” da parte degli appassionati.
Anche se fortemente ridotta nel business, Zynga è ancora in circolazione e FarmVille si è da tempo trasferito su piattaforme diverse da Facebook. Il gioco originale è ancora fruibile su Facebook, ma la tecnologia su cui è basato (Adobe Flash) verrà presto abbandonata dai principali browser Web.
Flash non verrà più supportato dopo il 31 dicembre 2020, e alla stessa data Zynga chiuderà definitivamente i battenti di FarmVille in versione Facebook. Gli utenti potranno ancora sperperare il loro denaro in acquisti in-game fino al 17 novembre, ma dopo quella data pagamenti e rimborsi non saranno più disponibili. FarmVille è morto, il social gaming è (purtroppo) qui per restare.