Un incontenibile entusiasmo sta portando Square Enix a riproporre sul listino digitale di Steam tutti i suoi classici J-RPG originariamente nati su console,. Dopo la recente pubblicazione del remaster del colorato (e magnifico) nono episodio della serie Final Fantasy, con un coup de théà¢tre inaspettato, il publisher giapponese ha fatto seguire l’arrivo dell’amatissima decima iterazione, celebrata nei mesi scorsi anche su PS3, PS Vita e PS4. Con questo titolo, sono finite le scorte di versioni mobile e remaster a cui attingere e, da qui in avanti, si prospetta un vero e proprio punto interrogativo per il futuro della serie sullo store Valve, considerando anche la mancata conferma della versione PC del quindicesimo attesissimo episodio in arrivo a settembre su PS4 e Xbox One. Fatta questa doverosa premessa, veniamo al gioco: quindici anni fa usciva nei negozi di tutta Europa Final Fantasy X, produzione che ha visto l’introduzione di diversi elementi rivoluzionari, finendo per contaminare quella somma di canoni che da sempre definiva gli episodi ufficiali dell’epopea firmata da Hironobu Sakaguchi. Scomparsi i box testuali e gli sfondi pre-renderizzati, eccoci introdotti al genere dei “cinematic RPG”, dove professionisti prestano la loro gestualità e si lanciano in performance dalle ambizioni shakespeariane per dar vita agli eroi protagonisti. L’operazione avrà retto all’incessante ticchettio degli orologi digitali?
QUESTA E’ LA MIA STORIA
Nato a cavallo del lancio del trittico PS2, Gamecube e Xbox, Final Fantasy X è riuscito nel duro compito di portare sulle console dei giocatori dell’intero globo un’avventura dall’inedita estetica orientaleggiante e dai toni dolceamari. La storia dell’energico Tidus e della timida invocatrice Yuna, due eroi tragici i cui destini sono indissolubilmente legati alla morte, fa da apripista a un’epopea disseminata di episodi struggenti ed emozionanti in cui il rapporto genitore-figli viene toccato, ma mai davvero affrontato con la maturità necessaria, destinando l’intero comparto narrativo ai cuori degli adolescenti e di chi riesce ancora a commuoversi di fronte a un episodio da serie teen-drama. Final Fantasy X è stato il primo capitolo a presentare protagonisti dagli evidenti tratti somatici orientali, nonché a introdurre quel taglio registico dinamico e chiaramente ispirato alla cinematografia, oggi dato per scontato, ma che, all’epoca, convinse anche i più feroci puristi del genere. Il passaggio a una costruzione completamente poligonale, laddove i prequel preferivano affidarsi a splendidi sfondi bidimensionali pre-renderizzati e personaggi 3D mossi in tempo reale, permise di scoprire da vicino i sentimenti degli attori ritratti su schermo, motivo per cui grandi risorse furono impegnate al fine di proporre una mimica facciale credibile, con risultati rivoluzionari. L’emozione scaturita nel vedere i sorrisi, le lacrime e gli sguardi di sospetto tra i protagonisti, unita all’inedita possibilità di sentirli parlare nei caratteristici dialetti, aumentò a dismisura la popolarità del brand. Grazie a un linguaggio decisamente più diretto e facilmente fruibile rispetto alle migliaia di baloon testuali che definivano la narrazione dei capitoli precedenti, il decimo episodio arriva nel 2016 con la sua commistione di tradizione e modernità , facendo vivere sotto lo stesso tetto rivoluzionarie introduzioni tecnologiche e vecchi stilemi ormai abbandonati dalla serie, come gli incontri casuali e uno dei più solidi sistemi di battaglia a turni che la serie ricordi. Incluso nella raccolta, Final Fantasy X-2 vanta lo stesso background tecnico, ma preferisce affidarsi a una narrazione leggera e spensierata, che segue i tragici eventi del prequel e smorza la gravitas che aleggiava nel mondo di Spira con motivetti J-Pop. Una scelta che cozza con la costruzione dei personaggi vista nel prequel e che, per certi versi, risulta forzata su più livelli, tanto da spingere i fan della serie a considerare questo capitolo come poco più che un mediocre spin-off. Poco male, poiché il ritorno del mai troppo lodato sistema di ATB nei combattimenti, affiancato da un job system basato su quello del quinto episodio, rende anche il controverso sequel un boccone tutto sommato digeribile, anche a fronte di imbarazzanti siparietti comici, decisamente poco credibili, e sequenze animate che sembrano uscite da un anime giapponese che ha per protagoniste streghette trasformiste.
UN’EMOZIONE REALE
Al netto di un’evidente origine low-poly, quest’opera di remaster realizzata dallo studio cinese Virtuos (curatori dell’edizione PS4 di Heavy Rain) presenta diversi motivi per cui vale la pena rallegrarsi. Oltre a texture in alta risoluzione, ridisegnate tenendo bene in mente il materiale d’origine, e a due modelli poligonali nuovi di zecca per i protagonisti, Tidus e Yuna, Final Fantasy X/X-2 HD Remaster offre tutti i contenuti apparsi su PS2, fra Director’s Cut mai arrivate in Occidente e inserti bonus veicolati collateralmente da altri, rendendo di fatto questa edizione la più completa esperienza dell’universo di Spira che si possa trovare sul mercato. I più fedeli appassionati delle vicende della tragica coppia saranno inoltre contenti di sapere che è stato incluso anche “Final Fantasy X – Will”, audiolibro scritto dallo sceneggiatore originale dei due capitoli, che racconta le vicende successive a Final Fantasy X-2 e i loro risvolti… del tutto inaspettati.
COME E PIà™ DELLE CONSOLE
L’edizione PC, pur ricordando molto da vicino i risultati visivi ottenuti dalla versione PS4, conta anche una serie di migliorie tecniche addizionali come le opzioni per modificare la qualità di anti-aliasing e ombre, il supporto alle risoluzioni 4K e la possibilità di scegliere fra la colonna sonora originale e una nuova traccia con le melodie firmate dall’immortale Nobuo Uematsu, riarrangiate per l’occasione. Ancora una volta, dopo avervi parlato di Final Fantasy Type-0 HD e Final Fantasy IX, non posso esimermi dal tessere le lodi dei booster inseriti da Square Enix, con riferimento soprattutto alle opzioni che permettono di azzerare gli incontri casuali e velocizzare il gameplay fino a otto volte rispetto al normale. Per quanto possano impensierire gli appassionati più irriducibili, si tratta in realtà di soluzioni opzionali indicate a chiunque voglia rituffarsi in questi vecchi capitoli della serie senza venire a patti con meccanismi retrogradi e la lentezza tipica dei J-RPG dell’epoca. E se l’ha fatto il blasonato Bravely Default, ci può riuscire anche questo remaster.
COMMENTO
Con l’approdo di Final Fantasy IX e Final Fantasy X/X-2 HD Remaster su Steam, il PC gaming può finalmente essere considerato come la nuova casa della serie, soprattutto in virtù di edizioni tecnologicamente superiori a quelle passate, ma fedeli – quando possibile – a quanto visto nella gloriosa storia di Squaresoft. E ora a chi tocca: Final Fantasy XII o Final Fantasy XV?
+ Oltre 100 ore di gioco racchiuse in una completissima raccolta HD
+ Meccaniche rodatissime e teen-drama orientaleggianti in cui immergersi
+ Porting tecnicamente competente
– Forse indigesto a chi ha apprezzato i mondi sconfinati dei tre capitoli precedenti