Il successo di Pokemon Go non accenna a diminuire, nonostante le preoccupazioni per la privacy e le rimostranze nei confronti delle ultime novità apportate al gioco. Proprio in questi ultimi giorni, infatti, i dati rilasciati da App Annie hanno permesso di mettere in evidenza come, ad oggi, la famosa app basata su realtà aumentata e GPS sia stata scaricata, a livello globale, per più di 100 milioni di volte, un risultato davvero incredibile.
Dopo il lancio negli Stati Uniti e in Australia, tanti utenti di altri paesi nei quali il gioco non era ancora disponibile, si sono lanciati in una gara per accaparrarsi la preziosa app, creando account sui mercati di lancio o, ancora, scaricando dal web alcune versioni dell’app – in certi casi contraddistinte dalla presenza di malware – pur di provare in prima persona il gioco, che sin dai primi momenti è sembrato un successo indiscutibile.
Pokemon Go ha battuto parecchi record di popolarità e, soprattutto, ha portato con sé una serie di fenomeni da non sottovalutare: dalla creazione di gruppi d’incontro per giocatori, ad improvvisati servizi di taxisti che si mettono a disposizione per organizzare corse collettive in cerca di Pokemon, per arrivare a chi si è messo a disposizione – a pagamento – per andare alla ricerca dei Pokemon per conto di chi è occupato al lavoro o in altre attività …
Se a questo risultato si aggiunge anche un attacco hacker ai danni dell’account Twitter del creatore della famosa applicazione, John Hanke, il CEO della Niantic, si può tranquillamente considerare che Pokemon Go abbia tutte le carte in regola per essere decretato il successone dell’estate 2016: il profilo sul social dei cinguettii, secondo quanto riportato da TheNextWeb, sarebbe stato violato da OurMine, a causa di una password troppo debole.