Atteso al debutto nella giornata di domani 4 giugno, il futuro dei videogiochi su PlayStation 5 dovrà aspettare ancora per mostrarsi al pubblico. L’evento tutto digitale fissato da Sony è stato rimandato a data da destinarsi, una decisione presa in evidente risposta a quel che sta succedendo nelle strade americane con proteste, saccheggi e cariche indiscriminate della polizia (o dei militari della Guardia Nazionale) in tenuta anti-sommossa.
L’America è in fiamme dopo il brutale omicidio di George Floyd a opera dei poliziotti, Donald Trump è in piena modalità “ordine e legge” e manda gli agenti a sfollare le proteste pacifiche coi lacrimogeni per farsi fotografare con la bibbia in mano (tenuta al contrario). In tutti e 50 gli stati USA sono al momento attive proteste che chiedono giustizia per Floyd e contro la brutalità della polizia. Sony giudica evidentemente sconveniente mostrare il suo nuovo hardware videoludico nel clima da guerra civile strisciante che si respira nel paese.
Il colosso giapponese ha deciso di posporre l’evento PlayStation 5 fissato per il 4 giugno.Ora non è il momento di celebrare le esperienze videoludiche next-gen ma di “farsi indietro” e permettere a voci più importanti di essere ascoltate, dice Sony.
Sony non si rifà direttamente alle proteste contro il razzismo e le ingiustizie perpetrate da una certa parte del potere americano contro i neri e le altre minoranze “etniche” del paese. Ma un tweet pubblicato prima dell’annuncio del rinvio testimonia la ferma opposizione dell’azienda al “razzismo sistematico” e alla violenza contro la comunità nera d’America e non lascia quindi molti dubbi a riguardo.
A quando il ripristino delle “trasmissioni” usuali (almeno in tempi di COVID-19) e la pubblicazione dei primi video dei giochi per PlayStation 5? Sony non fornisce informazioni specifiche in tal senso. Un tentennamento più che giustificato, se si considera il comportamento incendiario di Trump contro le proteste e l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali di novembre.