Dopo tanta popolarità , era inevitabile che potessero sorgere le prime problematiche legali per Pokemon Go. E’ infatti notizia di questi giorni, l’attivazione di una class action da parte di alcuni proprietari di case e terreni, i quali hanno deciso di promuovere questa azione civile in ragione del comportamento di alcuni utenti che, andando alla ricerca dei Pokemon, hanno violato le loro proprietà .
Niantic, da questo punto di vista, ha cercato di prevenire questo fenomeno fastidioso, lanciato una serie di indicazioni che permettessero agli utenti di evitare di ritrovarsi con Pokestop o Palestre all’interno di aree in cui il gioco non sia consentito. Eppure qualcosa non deve aver funzionato come previsto, se la società ora si trova confrontata con una class action proposta da una persona nel New Jersey, esasperata dalle richieste degli utenti. Secondo l’uomo, un numero sempre più crescente di sconosciuti, infatti, chiedeva di accedere alla sua proprietà per andare alla ricerca dei Pokemon e, di conseguenza, lo stesso ha deciso di depositare una richiesta di class action rivolta contro Niantic, The Pokemon Company e Nintendo, le quali attraverso il gioco – secondo l’attore di causa – spingerebbero gli utenti a commettere azioni che, altrimenti, non farebbero mai.
Prima tra tutte, quella di accedere senza le necessarie autorizzazioni all’interno di costruzioni o di terreni privati. Per il momento, però, Jeffrey Marder – questo è il nome del promotore della class action – si trova alla ricerca di altre persone che, come lui, abbiano subito un disagio paragonabile a causa delle richieste di accesso (o delle eventuali violazioni) da parte dei cacciatori di Pokemon alle loro proprietà .