Dopo i primi numeri dei mesi scorsi, anche giugno si chiude in maniera più che positiva per il business dei videogiochi. In effetti la prima metà del 2020 ha registrato numeri record, raggiungendo il miglior risultato degli ultimi 10 anni. La quarantena necessaria a contrastare la pandemia di COVID-19 è stata una manna dal cielo per l’industria.
Secondo le ultime stime di NDP Group, la spesa degli appassionati spalmata su hardware, software e accessori a tema videoludico negli USA ha raggiunto i 6,6 miliardi di dollari, con un +19% rispetto a un anno fa. Il record precedente è di $7 miliardi e risale al 2010.
Nella prima metà del 2020, dice ancora NDP, la spesa per i videogiochi ha totalizzato 1,2 miliardi di dollari con un +26% anno-su-anno. Per vedere una cifra superiore in questo caso occorre tornare al 2009, quando il business aveva raccolto qualcosa come 1,3 miliardi di dollari.
Il grosso dell’aumento di spesa va attribuito al software videoludico, dicono le stime della società di analisi, con $570 miliardi raccolti solo nel mese di giugno (+49%). La spesa per l’hardware è in declino del -17% ($191 milioni), una tendenza più che comprensibile visto il prossimo arrivo delle console di nona generazione prodotte da Sony (PlayStation 5) e Microsoft (Xbox Series X).
I numeri di NDP fanno riferimento al mercato statunitense, ma anche in altri paesi del mondo come l’Italia il trend è più o meno lo stesso. COVID-19 e Donald Trump permettendo, la seconda metà del 2020 dovrebbe garantire risultati altrettanto positivi per l’industria dei videogiochi.