Il periodo del debutto delle console videoludiche di nona generazione si fa sempre più vicino, e le corporation interessate sono oramai concentrate sul software dopo aver dedicato tanti mesi alla presentazione dell’hardware di Xbox Series X|S e PlayStation 5. Nel caso di Microsoft, il segreto del successo sembra riguardare la notevole retrocompatibilità delle nuove macchine domestiche.
Le caratteristiche hardware e software di Xbox Series X|S permetteranno di far girare “migliaia” di giochi già usciti per Xbox One senza limitazioni di sorta. Anzi meglio: con le due nuove Xbox, ha spiegato Microsoft, i vecchi titoli potranno contare su miglioramenti sostanziali come un frame rate raddoppiato, filtri anisotropici per le texture, risoluzioni superi e persino l’aggiunta della gamma cromatica estesa dell’HDR in quelle esperienze che non sono state progettate per offrire tale opzione.
Il lato negativo di cotanta capacità tecnica è però la scarsa disponibilità di giochi esclusivi, come conferma la line-up dei 30 titoli “ottimizzati” per girare su Xbox Series X|S ma disponibili o in arrivo anche sulle piattaforme concorrenti (e su PC). Anche Halo Infinite, come già annunciato, avrà bisogno di un periodo di sviluppo più lungo del previsto.
Mentre Microsoft pensa ai giochi, Sony cambia per una volta registro e mostra l’interfaccia di PlayStation 5. Il nuovo paradigma interattivo della PS5 pone l’accento sui giochi e sul gameplay, offrendo ad esempio la possibilità di passare direttamente a sezioni o livelli specifici all’interno di un singolo gioco. Tutto dev’essere dinamico, interattivo e “social”, nella next-generation videoludica immaginata dalla corporation nipponica. Non è detto che gli utenti decidano di andare in massa in quella stessa direzione.